ABSTRACT: La crescente presenza in Italia di rifugiati e richiedenti asilo ha aumentato l’esigenza
di politiche adeguate non solo al primo soccorso dei migranti, ma anche al
loro inserimento nella nostra società. A tale proposito, anche le esperienze di lavoro
psicologico con i rifugiati si sono sviluppate in diversi contesti italiani, inquadrandosi
nel Sistema di Protezione per Rifugiati e Richiedenti Asilo. Il presente
articolo si propone di svolgere una riflessione su un’esperienza specifica: quella
svolta a Torino dal gruppo di Psicologi nel Mondo – Torino. Prima, tuttavia, analizzeremo
le caratteristiche dei rifugiati, prendendone in esame lo status giuridico e
mettendo in luce le specificità della loro condizione sociale e psicologica nella
fase che segue l’arrivo. In seguito, prenderemo in considerazione alcuni fondamentali
approcci al lavoro psicologico sui rifugiati, che ispirano differenti modelli
di intervento nei paesi occidentali: in particolare, quelli focalizzati sulla cura del
PTSD, gli approcci ecologici e psicosociali, quelli ispirati all’etnopsicologia. Viene
poi illustrata l’esperienza torinese, definendone sia i riferimenti teorici e metodologici,
sia i punti di forza e di debolezza sinora evidenziati. Infine, vengono proposte
considerazioni di ordine più generale sulla “governance terapeutica” in Italia: ne
emerge l’assenza di politiche che favoriscano il lavoro di rete, consentendo ai migranti
non solo di ricostruire la propria identità, ma anche di inserirsi in modo attivo
nella società italiana portando ad essa nuove risorse umane e culturali. Parole chiave: rifugiati, trauma, etnopsicologia, identità, governance terapeutica.
The growing presence in Italy of refugees and asylum seekers has increased the
need for appropriate policies aimed not only to migrants’ first aid, but also to their
integration into our society. In this context, in many Italian cities experiences of
psychological support to refugees have arisen through projects that are part of the
System of Protection for Refugees and Asylum Seekers. The purpose of this paper
is to carry out a reflection on the work experience of the group Psicologi nel
Mondo – Torino with refugees. First, however, the characteristics of refugees are
analyzed, taking into account the problems linked to their legal status and highlighting
the specificity of their social and psychological condition in the phase following
the arrival. Then, the paper analyzes some fundamental approaches to
psychological work with refugees, inspiring different models of intervention in
Western countries: in particular, those focused on the treatment of PTSD, ecological
and psychosocial approaches and those inspired to ethnopsychology. Subsequently,
the Turin experience is presented, defining both its theoretical and methodological
references, and its strengths and weaknesses. Finally, more general
considerations are proposed about the "therapeutic governance" in Italy. In particular
the conclusion highlights the absence of policies that favour an integrated
approach, allowing migrants not only to redefine their identity, but also to enter
actively into Italian society bringing in it new human and cultural resources. Key words: refugees, trauma, ethnopsychology, identity, therapeutic governance.
E’ uscito sul numero 12 di gennaio della rivista “Visioni LatinoAmericane” un articolo di Daniela Ciaffi e Alfredo Mela dal titolo: El Salvador verso la pianificazione di città e territori: un’esperienza partecipativa pilota a Santa Marta. Essi illustra il lavoro svolto da un gruppo di ingegneri ed architetti italiani, che hanno realizzato – nell’ambito di un corso di perfezionamento del Politecnico di Torino – la mappatura partecipativa di Santa Marta, con l’appoggio di Psicologi nel Mondo – Torino. L’articolo riassume anche il progetto “Bienestar en El Salvador” e spiega la continuità che esiste tra il lavoro sul benessere psicologico e quello sulla tutela dell’ambiente e la pianificazione del territorio.